5 motivi per visitare Parma, la petite Capitale
Se questo 2020 si sta rivelando catastrofico per tutti, per Parma, la mia città natale, lo è un po’ di più. Non solo perché è stato uno dei luoghi più colpiti dal virus dell’Emilia Romagna. Purché si tratti di una ragione sicuramente più superficiale e secondaria rispetto all’emergenza sanitaria, c’è un altro motivo per cui la mia città ricorderà questo come uno dei suoi periodi più neri. Quello che stiamo vivendo, sulla carta, doveva essere il suo anno d’oro, “Parma ventiventi“. Questo piccolo gioiellino dell’Emilia dichiarato Capitale della cultura italiana per 365 giorni + 1. Un’occasione per far conoscere la nostra città a tutti gli italiani, per invitarli a godere dei frutti della nostra terra, dei nostri vicoletti che nascondono scorci inattesi, delle nostre campagne e colline. Un anno per dare respiro a tutte le aziende locali che, lentamente e faticosamente, sembravano finalmente essersi rialzate dalla crisi del 2008.
Non è difficile immaginare il danno economico e morale di questa mancata occasione. E, mentre si parla di posticipare Parma 2020 all’anno prossimo (come tutti ci auguriamo vivamente), ho elaborato una riflessione. Nessuno meglio di noi cittadini può incaricarsi, soprattutto in questo momento di emergenza, di far conoscere i propri territori al resto della nazione. Di rivelarne i segreti, di condividerne le chicche più nascoste, di ammetterne anche i difetti – con profondo amore. E questo è esattamente ciò che ho intenzione di fare anche io, nel mio piccolo. Con l’augurio per la mia adorata città di rinascere dalle sue ceneri, anche e soprattutto in memoria dei parmigiani che hanno perso la vita in questi mesi tremendi. Ecco 5 motivi per cui non potete perdervi Parma, la petite Capitale dell’Emilia.
5 motivi per visitare Parma, la petite Capitale
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l’arte e la cultura.
Parma affonda completamente le sue radici sia nell’arte che nella cultura. A partire dalla musica: sapete che qui (o, più precisamente, in un paesino chiamato Busseto) è nato Giuseppe Verdi? Ogni anno, infatti, proprio a Parma si tiene il Festival Verdi: si tratta di un festival di musica lirica molto conosciuto tra gli appassionati. Si svolge in ottobre (questo è il mese di nascita di Verdi) e prevede appuntamenti musicali su Parma (principalmente nel meraviglioso Teatro Regio), Busseto e nelle terre verdiane in generale. Parma ospita, inoltre, innumerevoli mostre; tra queste sicuramente merita una citazione la Galleria Nazionale del Palazzo della Pilotta (che ospita, tra gli altri, anche “La scapigliata” di Leonardo da Vinci) e il Museo Glauco-Lombardi (con testimonianze del periodo di Maria Luigia d’Asburgo e Napoleone Bonaparte).
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il cibo.
Ma che ve lo dico a fa’. Se Parma è sede dell’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza alimentare) un motivo ci sarà, non credete? Potrei citarvi il Parmigiano Reggiano e il prosciutto crudo di Parma, due prodotti ai quali dobbiamo la nostra fama mondiale. Ma che mi dite di tutti i salumi della provincia (il salame di Felino, il culatello di Zibello, la spalla cotta di San Secondo ecc…) da assaggiare rigorosamente accompagnati con la torta fritta? Dei nostri tortelli d’erbetta, dei cappelletti, del ris e tridura, della Rosa di Parma, della “vecchia” di cavallo, dei funghi di Borgotaro? Potrei continuare all’infinito, ve l’assicuro. E questo elenco risulterebbe sempre e comunque sminuente. Perché il cibo, per noi parmigiani, è vita. Come per tutti gli italiani e forse un po’ di più. Perché dobbiamo ringraziare le nostre eccellenze culinarie se il nome della nostra città suona familiare a ogni cittadino del mondo, qualsiasi sia la sua provenienza.
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Teatro Farnese, Piazza del Duomo e il Battistero
Il Teatro Farnese (nella prima foto) è, dal mio punto di vista, la tappa in assoluto più incredibile di Parma. Si tratta di un teatro inaugurato nel 1628 e interamente costruito in legno; un tempo, fu addirittura usato per vere e proprie battaglie navali. Questo gioiello parmigiano si trova nel Palazzo della Pilotta, edificio storico duramente colpito dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Tutta la zona, insieme a Piazzale della Pace (parco su cui si affaccia il Palazzo della Pilotta) è stata oggetto di riqualificazioni negli anni del passato più recente; ad oggi, costituisce uno dei quartieri di cui Parma va maggiormente fiera.
Piazza del Duomo è davvero iconica. Non è solo il fulcro della vita nel centro di Parma, con Via Cavour (la strada dei negozi e della “vasca” in centro) che la abbraccia insieme ad un’infinità di vicoletti adorabili. E’ anche il simbolo che Barilla, marchio parmigiano, ha scelto come set per molte delle sue pubblicità. Impossibile rimanere indifferenti di fronte al nostro Battistero in marmo rosa che si affaccia proprio su Piazza del Duomo.
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I castelli e le reggie della provincia
La provincia di Parma è ricca di luoghi imperdibili, come e forse ancor di più del centro città. In pole position, sicuramente il Castello di Torrechiara, che sorge nel borgo omonimo a pochi chilometri dalla città, su un’altura dalla quale si gode di un panorama mozzafiato. Questo è uno dei luoghi che preferisco della provincia della mia città: questa zona è ricca di vigneti e d’estate è possibile godersi un calice di vino in una delle numerosissime cantine con vista sul Castello. Sapete che proprio a Torrechiara sono state girate alcune scene del film “Ladyhawke”? Non perdetevi, inoltre, il Castello di Fontanellato, piccolo paesino della bassa parmense, circondato da un ampio fossato colmo d’acqua. Questa rocca, che ospita, tra le altre, anche opere del Parmigianino, presenta un meraviglioso cortile interno circondato da più serie di loggiati. Infine, come non citare la Reggia di Colorno, la piccola Versailles italiana dei duchi di Parma, oggi conosciuta come sede della prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana ALMA.
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Pepén.
Dicevamo… il cibo, per noi parmigiani, è vita. E Pepén (in dialetto parmigiano diminutivo di Giuseppe) si è guadagnato un posto d’onore nei cuori di tutti i parmigiani. Si tratta di un minuscolo localino nascosto tra i vicoletti del centro di Parma. E’ comunque facilmente riconoscibile, non fosse che per le file interminabili di persone che attendono il loro turno fin fuori dalla porta del locale. Questo è il tempio dello street food parmigiano, dove vi verranno proposti panini e stuzzichini di ogni genere, il tutto consumato rigorosamente in piedi o sugli scalini dei portoni del vicoletto. Ecco i must del menù di Pepén: il panino spacabàli (in dialetto parmigiano “rompipalle”) farcito con arrosto di maiale, il panino al caval pist (piccante, con carne di cavallo cruda) e l’immancabile carciofa, una torta salata ripiena di carciofi e formaggio fuso. Armatevi di santa (e tanta) pazienza, ma non rinunciate per niente al mondo ad un pranzo frugale da Pepén.
Se i miei 5 motivi per visitare Parma non vi avessero convinti, vi invito a dare un’occhiata al video creato proprio in occasione della candidatura di Parma a Capitale della Cultura per il 2020. Impossibile non commuoversi, soprattutto sapendo ciò che ci attendeva e che, allora, era impossibile anche solo immaginare.
Forza, mia adorata Parma. ♥
“Viaggiare, per me, significa essere in continuo movimento e godere appieno di ogni respiro. E non potrei mai rinunciare a questa sensazione.”
Gabriella
Bella la presentazione di Parma, che voglia di tornarci! Primavera e autunno stagioni ideali per girare in citta’, senza dimenticare le bellissime colline dei dintorni. Da non perdere in citta’ una visita alla Camera della Badessa nel convento di S.Paolo , affrescata dal Correggio.
Brava Aura, facci sognare altre partenze.
Aura
Vero, anche quelle che hai citato tu sono cose imperdibili! Ma ce ne sarebbero a milioni! ♥
Eleonora
Beh qui ci siamo scordati di nominare un altro benemerito motivo per visitare Parma: la pasticceria Battistini!!! 😂
A parte gli scherzi, bellissimi anche i borghi con i negozi di antiquariato/vintage intorno a via Nazario Sauro, il parco ducale maestoso e rilassante con il suo laghetto pieno di oche e cigni, la chiesa di San Giovanni che ha il campanile un po’ più alto di quello del Duomo… così, tanto per destabilizzare i pellegrini che arrivavano in città!
Bellissima Parma e quanto mai forte in questo periodo! 💪🏻
Aura
Tranquilla, che la menzione alla pasticceria Battistini arriverà forte e chiara! Come potrei MAI dimenticarla? ♥
A breve credo che dovrò fare un altro articolo in cui inserisco tutte queste perle… Così facciamo ulteriore pubblicità alla nostra Parma 😉
Grazie, amica!
Alice
L’Emilia a cibo (gudurioso) non la batte nessuno! Ho vissuto a Bologna e a Modena ma della Carciofa non avevo mai sentito parlare. Mi sono spinta fino a Reggio per mangiare l’erbazzone. Ora ho un’ottima scusa per tornare a Parma! Speriamo presto.
Ps se passi da Sanremo devi assaggiare la nostra “torta verde” di zucchini o di carciofi a seconda della stagione 😉
Aura
Eh sì, eh! Ti aspetto assolutamente a Parma! E la Carciofa è solo la punta dell’iceberg 😉 E io verrò a Sanremo, da buona quasi vegetariana, impazzisco per i tortini di ogni sorta! ♥
Silvia
Waw!! Da innamorarsi solo leggendo l’articolo.
Devo assolutamente programmare una visita 💜
Aura
Ti aspettiamo a braccia aperte (io e la Carciofa) 😉 ♥