Se c’è qualcosa che la pandemia ci ha insegnato (proprio per voler vedere il bicchiere mezzo pieno, eh) è a tornare ad assaporare il turismo lento e quello di prossimità. E lo dice una persona che amava prendere aerei e andare a scoprire luoghi lontani, europei o esotici che fossero, ma che difficilmente riusciva a trovare il tempo di apprezzare un paesino a dieci minuti netti da casa propria. E’ il caso di quello che, a tutti gli effetti, è diventato il mio luogo del cuore a due passi da casa: Fontanellato.

Il progetto Viaggi.Cibo.Emilia

Ho deciso di parlarvi di questo piccolo paesino di Pianura aderendo al progetto Viaggi.Cibo.Emilia: si tratta di un’idea “nobile” (come la definisce Giovanna, collega blogger e ideatrice di Viaggio.Cibo.Emilia) per valorizzare i territori emiliani tramite itinerari, promozione di artigiani locali, botteghe, ristoranti e trattorie. Il tutto a cura di persone del posto – ché nessuno è meglio di un local per promuovere i luoghi che chiama “casa”.

Ovviamente io mi occuperò di Parma, la mia città, e di tutti i territori del Parmense. Insieme al mio articolo, troverete quelli delle mie compagne di avventura. Giovanna ci porterà a scoprire la Pietra di Bismantova, mentre Chiara ci presenterà una Ferrara insolita e green. Iole ci aprirà le porte di Levizzano Rangone (Modena), mentre Libera ci porterà con l’immaginazione in Piazza Santo Stefano a Bologna. Infine Giulia ci farà conoscere il ghetto ebraico bolognese.


…pronti? Cominciamo!

Cenni storici

Fontanellato è un piccolo paesino della Bassa Parmense, a circa una ventina di km da Parma e meno di una decina da Fidenza. Le origini di questa cittadina sono da ricercare nel periodo longobardo, durante il quale fu creato il primo scheletro di quella che è la cittadina del mio cuore. Come suggerisce il nome (che deriva da “Fontana Iata”, ossia grande fontana), una delle caratteristiche di questa zona è la presenza di abbondanti acque sotterranee che, quando fuoriescono bucando il terreno argilloso, permettono la coltivazione intensiva dei prodotti tipici del luogo (tra cui cereali e pomodori).

Fontanellato si sviluppa attorno alla Rocca Sanvitale, stupenda dal punto di vista estetico e molto conosciuta per essere una delle poche rimaste con fossato colmo d’acqua. E’ proprio da qui che vi consiglio di cominciare la visita a questo luogo speciale.

Torre Rocca Sanvitale
Rocca Sanvitale

Cosa fare a Fontanellato

Come dicevamo, impossibile visitare Fontanellato senza entrare nella Rocca Sanvitale. Non limitatevi a godere della bellezza di questo edificio solo all’esterno: al contrario, una visita alle sale interne è assolutamente d’obbligo, non solo per l’estrema preparazione delle guide (che, spesso, sono proprio abitanti del luogo).

La Rocca San Vitale, infatti, ospita, tra le altre cose, la splendida saletta completamente affrescata dal Parmigianino in cui si racconta il mito di Diana e Atteone. Prendetevi qualche minuto per restare in questa piccola stanza in silenzio, a godervi, semplicemente, l’arte di uno dei maestri del Manierismo. Spostatevi, poi, verso quella che è considerata un’altra particolarità della Rocca San Vitale: mi riferisco alla camera ottica che si trova in una delle torri (dentro la quale un sistema di specchi permette di vedere la piazza antistante la Rocca su un apposito schermo).

Infine, per condire la visita con un po’ di sano mistero, fatevi raccontare dalla vostra guida del fantasma di Maria Costanza Sanvitale che sembra abitare la Rocca….

Piazza dalla Rocca Sanvitale

Per una visita a Fontanellato davvero da local, vi consiglio la domenica mattina quando, grazie al mercato di paese (culinario e non) la piccola cittadina si riempie di persone e movimento. E’ proprio in questa occasione, infatti, che potrete godervi Fontanellato nella sua veste più autentica, con gli anziani che si fermano ai banchi per fare due chiacchiere, il profumo della torta fritta calda, le frasi in dialetto parmigiano che rompono il silenzio, il vociare dei ragazzini.

Come dimenticarsi, infine, che Fontanellato è anche meta di pellegrinaggio. Appena fuori dalle mura del centro storico, infatti, troviamo il Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, responsabile, a quanto si racconta, di numerosi miracoli (primo fra tutti quello del Sig. Ugolotti, fontanellatese doc, guarito da una febbre maligna).

Infine, se avete a disposizione qualche ora in più, vi consiglio vivamente di non rinunciare ad una visita al Labirinto della Masone (a pochi km da Fontanellato), il più grande labirinto di piante di bambù del mondo (del quale vi parlo approfonditamente in questo articolo), che ospita anche la collezione di Franco Maria Ricci.

Dove mangiare a Fontanellato

Nonostante si tratti di una cittadina di poche migliaia di abitanti, Fontanellato offre un’ampia possibilità di scelta tra trattorie, ristoranti e bar dove mangiare un piatto tipico di queste zone.

Cominciamo con la degusteria “Io, Parmigianino“. Questo locale offre un’ampia scelta di prodotti del luogo (non dimenticate di assaggiare i tortelli d’erbetta e i nostri salumi, in particolare spalla cotta e culatello). La sua particolarità, tuttavia, è senza dubbio, la sua duplice natura: da una parte degusteria, dall’altra salumeria e gastronomia (quindi shopping culinario a gogo!).

Se cercate un luogo in pienissimo centro, davvero ad un passo dalla Rocca Sanvitale, vi consiglio “Cibarium Salsamenteria“, un piccolo gioiellino di eccellenza dove gustare i salumi e i formaggi della nostra tradizione (anche in questo caso, se non avete tempo di fermarvi a consumare qui, potete fare shopping culinario e tornare a casa con qualche prelibatezza parmigiana). Un luogo dove si può ancora sentire il profumo della moca, si beve il lambrusco nelle tazze e ci si sente a casa.

Se, invece, avete deciso di visitare il Labirinto della Masone, vi consiglio una trattoria davvero tipica e “ruspante”, la Trattoria di Casalbarbato, che si trova esattamente a metà strada tra queste due attrattive e che offre una cucina ottima nonché un ambiente super ospitale e informale (menzione d’onore ai tortelli d’erbetta e di zucca, tra i miei preferiti di Parma e provincia).

Tortelli d'erbetta
tortelli di patate


E ora, ditemi? Vi ho convinti a fare un salto in provincia di Parma?

Per qualsiasi domanda o consiglio, sapete dove trovarmi!

Alla prossima puntata di Viaggi.Cibo.Emilia!

Un abbraccio, viaggiatori! ♥