20 di cambiamento: il mio cicerone per l’Umbria
Eccoci pronti per l’intervista al primo cicerone del progetto 20 di cambiamento: si tratta di Raffaella, padrona di casa del luogo dove, casualmente, abbiamo deciso di soggiornare durante la nostra permanenza in Umbria. Vi ho parlato di Casa Arezzola a Spoleto nel primo articolo del progetto (che trovate qui); si tratta di un luogo a dir poco incantevole. Dovessi trovargli un difetto, giuro, non ci riuscirei.
Una volta arrivate, Raffaella ci ha mostrato la casa, il giardino, la vista sulle colline spoletine (quella della foto sopra). Consapevole del prezzo irrisorio che stavamo pagando per quella casa, spontaneamente, le ho detto: “La tariffa che chiedete è assolutamente sottostimata rispetto alla vostra offerta, dovreste aumentarla!”. La risposta di Raffaella mi ha lasciata a bocca aperta: “Io desidero che la mia regione sia frequentata dai turisti, non m’importa nulla di guadagnare sulle loro spalle.” Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
Ecco il nostro botta e risposta.
Intervista a Raffaella, cicerone dell’Umbria
A: La regione di cui parliamo è quella in cui sei nata? Quella in cui vivi/lavori attualmente?
R: Sì, sono nata e cresciuta in Umbria, più precisamente a Spoleto. In questa regione ho svolto la mia formazione, dapprima a Perugia, dove ho conseguito una laurea in Filosofia. Ora, invece, sto studiando per la seconda laurea all’Università di Camerino. A parte qualche parentesi all’estero (ho vissuto in Irlanda per qualche tempo), sono sempre stata qui.
L’Umbria è anche la regione dove lavoro: mi occupo di turismo responsabile e accessibile insieme all’Associazione Orizzonti APS , la mia associazione per la promozione sociale. Il mio lavoro parte dalla promozione e dall’educazione alle buone pratiche di turismo responsabile attraverso gli incontri nelle scuole. Io e la mia associazione aderiamo, poi, a progetti regionali e comunitari. Infine mi dedico, nel mio piccolo, all’attività di accoglienza presso Casa Arezzola, il luogo in cui vivo e ospito turisti da ogni parte del mondo.
A: Quali sono i motivi personali che ti legano a questa regione (a parte la tua nascita)?
R: Sicuramente il lavoro. Essendo così tanto legata al territorio, la mia occupazione mi fa sentire assolutamente inserita nel contesto in cui vivo: ho creato forti legami con moltissime altre realtà regionali impegnate nel sociale e nel settore del turismo, come me. Ci sono tantissimi esempi di aziende virtuose con le quali sono in contatto e che mi fanno sentire parte di un progetto più grande rispetto a quello individuale. Questo è sicuramente l’aspetto che mi lega maggiormente alla mia regione.
E’ risaputo, poi, che noi umbri siamo immensamente legati alla nostra terra, talmente tanto da provare sempre un irrimediabile senso di nostalgia quando ce ne allontaniamo.
A: Elenca tre aspetti positivi legati a questa regione.
R: Il primo aspetto è sicuramente legato alla natura. L’Umbria è, come si dice, “il cuore verde dell’Italia”, ossia la regione con il più alto indice di boscosità di tutta la nostra nazione. E’ caratterizzata da un paesaggio estremamente variegato: si comincia con le distese di ulivi o con i boschi cedui di roverelle e carpini. Si continua con le distese di cerri intorno ai mille metri di quota per salire nelle immense faggete dei Monti Sibillini e della Valnerina, cuore verde e pulsante di tutta la regione. In mezzo, poi, ci sono i lecci secolari delle colline spoletine. I nostri territori sono abitati da animali importanti come il lupo appenninico e l’aquila reale. Non possiamo dimenticare, poi, che tutto questo verde dipende dalla presenza imponente di corsi d’acqua: l’Umbria è attraversata, infatti, dal Tevere e da altri fiumi secondari (come il Nera, il Topino e il Velino).
Il secondo aspetto è, sicuramente, quello mistico. Questi sono i territori di San Francesco, San Benedetto e Santa Rita. L’energia di cui è permeata la nostra terra, partendo da Assisi, Norcia, Cascia e abbracciando poi tutto il territorio, è qualcosa di fortissimo e innegabile, anche per il turista più scettico.
Il terzo aspetto riguarda l’enogastronomia. Tanto verde e tanta aria buona non possono non dare origine a filiere alimentari ed enologiche di altissima qualità. Pensiamo al tartufo o alla lavorazione del suino di Norcia e Preci, ma anche a vitigni di pregio come quelli di Orvieto e Montefalco. E poi l’olio d’oliva, di qualità eccelsa, lungo la fascia che va da Spoleto ad Assisi passando, ovviamente, per Trevi. Per arrivare fino al lago Trasimeno con i suoi oliveti secondi a nessuno e la sua tradizione legata al pesce d’acqua dolce.
Insomma, in ogni angolo dell’Umbria ci sono terreni incontaminati sui quali camminare, luoghi mistici presso i quali riflettere e piatti unici da gustare con la giusta compagnia.
A: Elenca un aspetto di questa regione da migliorare.
R: La mia regione, come noto, è composta da piccoli borghi. Ma anche da tanti campanili. Voglio dire, con questo, che i vari insediamenti difficilmente riescono a fare squadra, preferendo restare vittime delle proprie rivalità. Non abbiamo ancora raggiunto una visione pienamente organica della nostra realtà: mi riferisco ad aspetti come l’accoglienza, l’agricoltura, il turismo in generale. L’infinità di piccole realtà incredibilmente virtuose della nostra regione resta, spesso, bloccata sul piano individuale. Questo isolamento impedisce di “fare rete”, intesa come rete sociale.
Se è vero che la conformazione territoriale della nostra regione non ci aiuta, è vero anche che si potrebbe comunque fare di più. Anche sotto l’aspetto infrastrutturale c’è poi molto da ridire: basti pensare che, partendo da Palermo per arrivare a Milano, l’unico tratto di strada in cui non è presente la doppia carreggiata è quello che copre i 23 chilometri che separano Terni da Spoleto… Al contrario, specialmente nelle zone di pianura, ci sono un’infinità di
strade parallele e sovrapponibili che portano alle medesime destinazioni, nessuna delle quali riceve la dovuta manutenzione.
A: Elenca almeno un motivo per il quale credi che questa regione meriti di essere conosciuta e visitata.
R: Credo che in Umbria si respiri armonia. Che sia per la natura e per il verde da cui siamo circondati o per l’energia che figure storiche come San Francesco hanno portato in questa terra, poco cambia. Ma nel nostro microcosmo ogni aspetto è in armonia con tutto il resto. Vi porto l’esempio della Valnerina, un luogo a me particolarmente caro, dove si respira pura pace.
A: Parlaci dell’azienda che hai deciso di farci conoscere e delle ragioni per cui la ritieni virtuosa.
R: L’azienda di cui vorrei parlarvi si chiama Hyla Group. Ho conosciuto i suoi fondatori durante la partecipazione (sia mia che loro) al progetto “Le sentinelle dei boschi spoletini” organizzato dal Comune di Spoleto: si tratta di un gruppo composto da volontari che si impegna nella mappatura e nel monitoraggio delle specie faunistiche del territorio spoletino, appunto.
Hyla Group mi ha subito colpito in quanto è una realtà fondata da un gruppo di esperti nel settore naturalistico – ambientale e della biodiversità. La loro sede è ubicata nell’area del Trasimeno, dove lavorano in maniera assolutamente sinergica con il territorio. La loro mission non è solo filosofica e astratta. Al contrario, il gruppo è super attivo: organizza incontri, eventi, manifestazioni, attività escursionistiche con il preciso scopo di insegnare al prossimo la tutela del territorio nel rispetto della biodiversità.
Il loro target non è composto solo da turisti; diversamente da quanto si possa pensare, spesso anche i locali hanno bisogno di una rieducazione al rispetto del luogo in cui vivono e nei confronti del quale, spesso, si pongono in maniera superficiale. Hyla Group, inoltre, ha fondato una piccola azienda agricola basata sull’agricoltura
sostenibile che ha anche un e-commerce. [N.d.A.: tra tre giorni uscirà l’articolo dedicato a questa azienda!]
L’intervista con il mio cicerone umbro finisce qui. Credo che, dalle sue risposte, si percepisca chiaramente la levatura di Raffaella senza bisogno di ulteriori chiarimenti. Se questo non bastasse, ha anche abbracciato con passione il mio progetto fin dall’inizio – nonostante ci conoscessimo appena – e si è sempre dimostrata disponibile ad assecondare ogni mia richiesta.
Tutte le informazioni che mi (e ci) ha fornito sono proprio quei piccoli tesori che andavo cercando quando 20 di cambiamento era solo una vaga idea nella mia testa.
Grazie, Raffaella. Di cuore. ♥
“Viaggiare, per me, significa essere in continuo movimento e godere appieno di ogni respiro. E non potrei mai rinunciare a questa sensazione.”