Ed eccoci qui. Finalmente il mio progetto 20 di cambiamento prende il volo. Per davvero. E lo fa dall’Umbria.

Come sapete, questa è la prima regione del mio itinerario che toccherà tutta l’Italia. Durante la quarantena, casualmente, sono venuta a conoscenza della fioritura di Castelluccio di Norcia. Ho passato intere ore a sognare guardando le foto di questo splendido appuntamento annuale che si tiene all’inizio dell’estate in Umbria, sui Monti Sibillini.  Ho giurato a me stessa che, se fossimo tornati liberi in tempo utile, avrei visitato questi luoghi proprio durante la fioritura. Alcuni amici, entusiasti dell’idea, mi hanno chiesto di aggregarsi a questa avventura. E così è stato.

Col senno di poi, sono felice che sia stata proprio l’Umbria la regione che ha tenuto 20 di cambiamento a battesimo. Cominciare a sostenere la mia nazione partendo da qui significa aiutare – nel mio piccolo – una regione che ha vissuto situazioni di estrema emergenza ben prima del Coronavirus. Significa sostenere realtà che hanno pagato prezzi altissimi anche nel passato più recente e che, purtroppo, non possono contare sulla fama internazionale di cui godono altre regioni  (come la Toscana, vicinissima e molto simile).

E’ stato bello cominciare da qui. Fatelo anche voi, con me.

Il nostro itinerario in Umbria

Fatte queste premesse, ecco il l’itinerario del nostro weekend lungo in Umbria:

Giorno 1: viaggio di andata. Cena a Spoleto;

Giorno 2: trekking a Castelluccio di Norcia;

Giorno 3: colazione lenta a Casa Arezzola, visita a Spoleto, Montefalco e Spello. Viaggio di ritorno.

Come potete vedere, non si tratta di un planning fitto di tappe. Questo rientra appieno nei valori su cui si fonda il mio progetto (che vi spiego dettagliatamente qui), primo fra tutti il desiderio di ridurre lo “stress” da turista insaziabile. La precisa volontà, poi, di essere più aperta all’ascolto, all’attenzione, alle piccole cose, al dialogo con gli abitanti del luogo. Perché 20 di cambiamento è un grande abbraccio all’Italia tramite la sua gente. E vi assicuro che questo punto è diventato chiaro nella mia mente solo dopo il mio weekend in Umbria.

Castelluccio di Norcia trekking

Ph. credit: Chiara Artioli

 

Giorno 1

Giorno 1: viaggio di andata

Il primo giorno è stato dedicato al viaggio dall’Emilia all’Umbria. Come sapete, io e la mia amica Chiara abbiamo deciso di spezzare il percorso con uno stop intermedio alle Grotte di Frasassi e al Tempio del Valadier (di cui vi parlo in questo articolo). Siamo arrivate, quindi, a Spoleto verso le ore 19.00.

Avevo prenotato un appartamento su Booking, ma non avrei mai – nemmeno nelle mie più rosee speranze – pensato di trovarmi di fronte una casa come quella in cui ci ha ospitato Raffaella (che sarà, tra le altre cose, il mio cicerone per questa regione). Casa Arezzola – questo è il suo nome – è una villa bifamiliare con una vista sulle colline spoletine davvero mozzafiato. Gli interni sono arredati con estremo gusto, la pulizia è impeccabile, il prezzo è a dir poco irrisorio. I padroni di casa, poi, sono la ciliegina sulla torta di un luogo magico che rimarrà impresso nella memoria per molto tempo. Ecco il link per dare un’occhiata a Casa Arezzola.

Ditemi se non è un angolo di paradiso. Io ve lo consiglio con il cuore.

20 di cambiamento Umbria
Casa Arezzola Umbria

Giorno 1: Spoleto

Poco dopo il nostro arrivo, sotto consiglio di Raffaella, abbiamo cenato al ristorante La Barcaccia, in pieno centro a Spoleto. Con la pancia piena di ottime pappardelle al tartufo 😉 , abbiamo deciso di fare un giretto notturno nel centro di Spoleto, pieno di giovani e vita.  Non avendo effettuato nessuna ricerca su questa piccola cittadina, ero completamente all’oscuro su ciò che mi attendeva. E sapete… a volte è bello arrivare in un luogo e lasciarsi sorprendere da tutto, senza averne avuto nessuna anticipazione. Questa volta, per esempio, è stata magia. La piazza del Duomo di Spoleto mi ha letteralmente tolto il fiato; non scherzo, continuavo a ripetere a Chiara “Ma che meraviglia è?!”. A malincuore siamo tornate verso Casa Arezzola per dare il benvenuto ad altri due amici e mio padre, la seconda parte della comitiva.

tartufo Spoleto
Duomo Spoleto

Giorno 2

Giorno 2: Trekking a Castelluccio di Norcia

L’intera giornata è stata dedicata al trekking a Castelluccio di Norcia, nel bel mezzo di una splendida fioritura che ha superato tutte le mie aspettative (si veda foto sotto per credere). Per tutte le informazioni sul trekking, vi rimando all’articolo dedicato.

Castelluccio di Norcia

 

Giorno 3

Giorno 3: colazione lenta a Casa Arezzola

L’inizio del terzo giorno in Umbria è stato una coccola per me e per tutti i miei compagni di viaggio. Al nostro risveglio, gli uomini della compagnia (mio padre e il mio amico Marco) avevano preparato la colazione – incredibile ma vero – al termine della quale ci siamo spostati nel grande giardino fiorito posto sul retro di Casa Arezzola. In mezzo a questa oasi di verde, Raffaella e i suoi genitori hanno creato un piccolo spazio attrezzato con tavoli, sedie, lucine instagrammabili e forno a legna. Ci siamo fermati qui due ore a chiacchierare con i padroni di casa, un caffè dopo l’altro, una risata dopo l’altra.

20 di cambiamento Umbria
Casa Arezzola Umbria

Questo è ciò che intendo quando penso ad un turismo più lento e improntato al rapporto con le persone – e non solo ai luoghi e alle tappe sulla cartina. In quelle due ore di colazione lenta avremmo potuto vedere un’intera cittadina. Eppure niente sarebbe stato paragonabile al tempo – di qualità e di immenso valore –  che abbiamo trascorso con Raffaella e i suoi genitori. Alle chiacchiere costruttive, ai racconti delle reciproche vite, alle risate sincere di chi si è appena conosciuto ma è già entrato in completa sintonia. E’ stato proprio qui che ho potuto conoscere meglio Raffaella e che le nostre idee si sono fuse. E’ stato qui che le ho parlato del mio progetto; Raffaella lo ha abbracciato immediatamente con un entusiasmo e una disponibilità che mi hanno convinta che – forse – stavo facendo davvero la cosa giusta. 

Giorno 3: Spoleto, Montefalco e Spello

Una volta terminata la nostra piacevolissima colazione lenta, siamo partiti alla scoperta di Spoleto by day. Dovete sapere che il centro di questa cittadina (che si sviluppa interamente in collina, dominata dalla Rocca Albornoziana) è completamente privo di auto. Questo grazie ad alcuni sistemi di risalita (delle vere e proprie scale mobili, quelle che vedete in foto) completamente gratuiti e con diversi stop in differenti punti della città: non trovate anche voi che sia una scelta meravigliosamente virtuosa e all’avanguardia?

Spoleto Umbria
20 di cambiamento Umbria
Spoleto Umbria

Una volta terminata la visita a Spoleto, ci siamo spostati a Montefalco. Abbiamo consumato il nostro pranzo al sacco di fronte al balcone che si trova all’ingresso di questa cittadina e che domina l’intera Valle. Poi, ci siamo addentrati nella città antica, perdendoci nelle mille viuzze, chiacchierando con le proprietarie delle piccole realtà di questo borgo, innamorandoci ad ogni angolo. Avremmo voluto fermarci a degustare una birra al Birrificio dei Perugini, consigliatoci fortemente da Raffaella ma, purtroppo, il locale era chiuso. Rigiro, quindi, il consiglio a voi, nella speranza che siate più fortunati.

Montefalco

Montefalco

Al termine della visita a Montefalco, è stata la volta di Spello, un tuffo in mezzo ai mille colori dei fiori. Spello è un vero gioiello, e non lo dico solo perché fa rima 🙂 Ogni anno qui si tiene un’importantissima festa che coinvolge l’intera cittadina: si tratta dell’Infiorata, una giornata che coincide con la festività del Corpus Domini e per la quale gli infioratori lavorano tutto l’anno. Nella notte tra il sabato e la domenica viene creato un vero e proprio percorso con disegni floreali della lunghezza di circa 1,5 km. I quadri creati coi petali – e con una precisione che ha quasi dell’incredibile – ricoprono tutto il tragitto che compirà il vescovo in processione. Non solo: tutti gli angoli di questa cittadina si contendono il titolo di “Miglior finestra, balcone e vicolo fiorito”. Vi lascio immaginare che cosa generi questa “competizione”: una vera e propria esplosione di colori

20 di cambiamento Umbria
Spello Umbria

Una volta terminato il nostro tour a Spello, mestamente, ci siamo avviati verso casa con due grandi consapevolezze: la prima è che questo tipo di turismo, meno bulimico e più attento, è una vera e propria rivoluzione positiva nelle nostre vite. Io, personalmente, non intendo più rinunciarvi.

La seconda è che quello con l’Umbria è solo un arrivederci. Nei nostri ricordi non porteremo solo paesaggi mozzafiato, fiori e vicoletti, ma anche – e soprattutto – persone. E non c’è motivo più bello per tornare.

Un abbraccio, viaggiatori. ♥