20 di cambiamento: trekking in Umbria
Anche oggi vi porto con me in Umbria con il mio progetto 20 di cambiamento; dopo aver condiviso con voi l’itinerario del nostro weekend (qui), finalmente parliamo di trekking. Lo facciamo in un luogo magico. Di quelli da rivista. Di quelli che, almeno una volta della vita, bisogna poter toccare con mano, di persona. Per poter dire “Io c’ero”.
Sto parlando dei Monti Sibillini e, in particolare, della meravigliosa e imperdibile fioritura di Castelluccio di Norcia.
Questo evento cade solitamente nel mese di giugno, in corrispondenza con la fine della primavera. Ovviamente, il periodo della fioritura varia di anno in anno a seconda del clima, delle precipitazioni e della temperatura – a volte, infatti, è visibile fin da maggio e sino a luglio. Se non avete un amico in loco che possa darvi indicazioni a riguardo, vi consiglio di tenere sotto controllo la webcam di Castelluccio di Norcia. In questo modo, potrete farvi un’idea dello stadio della fioritura e programmare la vostra gita.
Trekking a Castelluccio di Norcia
Informazioni tecniche
Castelluccio di Norcia si trova a 1452 metri di altitudine, nel bel mezzo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Questa frazione del comune di Norcia (Perugia) è posizionata sopra un colle che domina il Pian Grande, lo sconfinato altipiano famosissimo per la sua fioritura. In realtà, sarebbe più corretto usare il plurale; insieme alla lenticchia, infatti, fioriscono tantissime altre specie di piante normalmente definite “infestanti”. In questo caso, in realtà, contribuiscono innanzitutto a mantenere un costante livello di umidità nel suolo e a prevenirne l’aridità. Inoltre papavero, fiordaliso, leucantemo e camomilla bastarda – tra le altre, con i loro colori e le diverse tempistiche delle loro fioriture, creano il meraviglioso tappeto floreale che spinge migliaia di turisti proprio qui.
Se siete in cerca di maggiori informazioni, vi consiglio di visitare il sito della Pro Loco di Norcia. Io stessa ho letto con attenzione i loro articoli che trovo davvero esaustivi e completi (il servizio webcam di Castelluccio di Norcia è offerto proprio dal loro sito).
Come arrivare al Pian Grande di Castelluccio di Norcia
E ora passiamo alla parte pratica.
Siamo arrivati a Castelluccio di Norcia da Spoleto (dove avevamo affittato Casa Arezzola) in automobile. Il tragitto è di circa un’ora e trenta minuti. La strada offre spettacoli continui a livello paesaggistico, ma non dimenticatevi che vi state addentrando nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e un po’ di tornanti non ve li leva nessuno :). Poco prima di giungere al Pian Grande, troverete un punto panoramico con possibilità di sosta dell’auto, punti di ristoro e vendita di prodotti tipici. Il giorno del nostro trekking la piana di Castelluccio risultava coperta da uno spesso strato di nuvole che restavano, letteralmente, ai nostri piedi. Questo fenomeno, che assomiglia ad un mare di nubi, è davvero particolare e suggestivo. Personalmente, l’ho potuto ammirare solo un’altra volta e mi trovavo sul Teide, il vulcano di Tenerife.
Come mio padre aveva predetto (sugli eventi atmosferici si sbaglia davvero di rado, ve l’ho già detto? 😉 ), a poco a poco il mare di nubi si è alzato e il cielo è diventato sereno, con qualche nuvola che sembrava messa lì apposta per abbellire il paesaggio.
Una volta Abbiamo deciso di lasciare l’auto in uno dei tanti parcheggi attrezzati e disponibili (spesso a pagamento). Il nostro si trovava esattamente di fronte alla fioritura ai piedi di Castelluccio di Norcia. Dopo le centinaia di foto di rito, siamo partiti per il nostro trekking.
Nel periodo estivo è possibile raggiungere Castelluccio di Norcia anche in bus. Per maggiori informazioni vi rimando di nuovo al sito della Pro Loco di Norcia.
Il nostro trekking
All’incrocio delle tre strade che percorrono il Pian Grande prendiamo una carrareccia verso sud (lasciandoci Castelluccio alle spalle), sulla quale percorriamo circa 400 metri. Deviamo, poi, verso sinistra, sempre su una carrareccia. Continuiamo il nostro percorso fino alla prima collinetta di fronte a noi. Al termine della salita, arriviamo nei pressi di una serie di vasche per l’abbeveraggio del bestiame. Decidiamo di proseguire fino al punto più alto della collina; la vista, da qui, è qualcosa di imperdibile. Si domina l’intero Pian Grande, con Castelluccio di Norcia sulla destra, la fioritura ai suoi piedi e un piccolo ma particolare bosco di conifere sulla sinistra, in corrispondenza di Poggio di Croce. In occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia, infatti, sono state piantate queste conifere che riproducono, nel loro insieme, la forma del nostro stivale e costituiscono un altro simbolo di questo territorio, insieme alla fioritura del Pian Grande.
Da questo versante della collina non si dominano, quindi, tutti campi fioriti (o, perlomeno, così non era nel momento in cui abbiamo effettuato il nostro trekking). Si gode di una vista privilegiata, tuttavia, su Castelluccio di Norcia. A tal proposito, è stato davvero doloroso vedere questa piccola frazione completamente disabitata e coi segni, ancora tristemente visibili, dei terremoti devastanti degli ultimi anni. E’ uno scenario triste e suggestivo allo stesso tempo. Impossibile non fermarsi a riflettere, in mezzo alla natura, sull’immensa sofferenza di chi abitava e abita questi territori.
A questo punto giriamo a sinistra verso la rotonda, che sarebbe la collina più alta. Scendiamo nel vallone che è ben riconoscibile in quanto è l’unico sul quale è cresciuta una pianta (vi parlerò di questo aspetto più tardi). Proseguiamo poi verso nord fino ad incontrare i campi fioriti. Riscendiamo verso questi; ricordate che sono interamente recintati, per cui, per potervi accedere, è necessario costeggiare le staccionate fino ad individuare un punto in cui sia possibile scavalcare senza calpestare i fiori (per noi è stato in corrispondenza di un canaletto).
E ora via ad una serie folle di fotografie. Impossibile esimersi. Lo spettacolo della fioritura è miele per gli occhi. Si fatica quasi a credere che tanta bellezza sia davvero lì, a portata di sguardo.
Consigli pratici
Il primo, importantissimo consiglio è di portare con voi abbondanti quantità di acqua. Il Pian Grande di Castelluccio è completamente privo di alberi. Questo significa che, visitandolo nel periodo della fioritura, non troverete nemmeno un punto di riparo dal sole. Assolutamente necessario, quindi, portare con sé anche una crema solare e un copricapo che vi ripari dal sole. Il trekking che abbiamo affrontato è stato davvero breve (circa 8 km). Tuttavia, a fine percorso, eravamo stremati dal caldo e dal sole e stanchi come se avessimo camminato per una giornata intera.
Il secondo consiglio è quello di considerare, nella fase di programmazione del vostro itinerario, almeno un’ora per le foto. Sembrerà una stupidaggine, ma quando vi troverete di fronte alla fioritura e ai meravigliosi giochi di colore del Pian Grande, non potrete fare a meno di immortalarla. E immortalarla. E immortalarla di nuovo.
Il terzo e il quarto consiglio sono, in realtà, degli inviti. In primis, quello di non lasciare la piana di Castelluccio di Norcia senza un souvenir gastronomico. Che si tratti delle lenticchie (famosissime, e responsabili della fioritura gialla della piana), dei ceci, della cicerchia (legume della cui esistenza io non ero nemmeno a conoscenza), dello zafferano o di qualsiasi altra bontà questa terra abbia da offrire, non tiratevi indietro e sostenete questi territori e le loro tipicità.
In secondo luogo – e a questo aspetto, come sapete, tengo particolarmente – non dimenticate di rispettare questo spettacolo della natura. Di non inquinarlo con i vostri rifiuti (mio padre ne ha raccolto un intero sacchetto, anche questa volta, nonostante il tragitto breve) e di non calpestare i prati in fiore. E’ possibile scattare delle splendide foto addentrandosi appena ai lati dei campi, in piccolo spiazzi dai quali, se ripresi dalla giusta angolazione, sembrerà davvero che siate immersi nei fiori. Limitatevi a questi, senza addentrarvi oltre. Last but not least – e credetemi, ho visto cose che voi umani…….. – è assolutamente vietato cogliere i fiori.
Nessuno scatto e nessun bouquet personale valgono la bellezza del Pian Grande che esplode di colori. Lasciate che coloro che arriveranno dopo possano goderne come avete fatto voi.
Un abbraccio, viaggiatori. ♥
“Viaggiare, per me, significa essere in continuo movimento e godere appieno di ogni respiro. E non potrei mai rinunciare a questa sensazione.”