Grotte di Frasassi e Tempio del Valadier sulla strada per l’Umbria
Come sapete, il mio progetto “20 di cambiamento” è stato creato con regole ben precise (che vi elenco nell’articolo dedicato). Recandomi nella regione prescelta, tuttavia, nulla esclude la possibilità di godere di alcune tappe intermedie, anche se non rientranti nel progetto. E’ così che, casualmente, è nata la nostra idea di visitare le Grotte di Frasassi e il Tempio del Valadier.
Come sapete, l’Umbria (di cui vi parlerò molto presto) è stata la regione prescelta per dare il via al mio progetto. Io e la mia amica Chiara abbiamo deciso di raggiungerla in auto: il tragitto non è breve, ma nemmeno insostenibile (dall’Emilia si tratta di circa di 4 ore). Tuttavia, l’idea di “spezzare” il viaggio con uno stop intermedio ci allettava molto. Sotto consiglio di Chiara, abbiamo dunque deciso che la nostra tappa intermedia sulla strada per l’Umbria sarebbe stata alle Grotte di Frasassi e al vicinissimo Tempio del Valadier.
Le Grotte di Frasassi
Avevo già visitato le Grotte di Frasassi moltissimi anni fa, quando ero ancora una bambina. Ricordo ancora con estrema precisione quell’esperienza perché era stata di puro divertimento: avevo 10 anni e durante un viaggio organizzato, insieme alla mia famiglia, avevamo optato per la visita tramite il percorso da speleologo. Dopo aver indossato tuta impermeabile, stivali e casco con pila frontale, ci eravamo addentrati nella profondità delle grotte in un percorso complesso e assolutamente sconsigliato per chi soffre di claustrofobia.
Questa volta io e Chiara abbiamo optato, invece, per il percorso classico, una passeggiata di circa 45 minuti all’interno di 7 sale per le quali corrono apposite passerelle. Entrare nelle grotte di Frasassi è come immergersi in un universo parallelo; lì sotto, in completa assenza di riferimenti e di oggetti conosciuti, si fatica a capire le dimensioni delle grotte e di stallatiti e stalagmiti. Tuttavia, quando la guida vi farà entrare nella prima sala e vi dirà che questa potrebbe contenere, in termini di volume, l’intero Duomo di Milano, forse sarà più facile rendersi conto della profondità di questo mondo sotterraneo. Il racconto di come queste grotte furono scoperte, poi, è da ascoltare con il fiato sospeso (e con estrema gratitudine verso chi ha effettuato questa sconvolgente scoperta), ma non vi spoilero nulla 😉
Informazioni utili sulle Grotte di Frasassi
Per chi arriva alle grotte in auto esistono due possibilità: la prima è quella di lasciare il proprio mezzo al Parcheggio La Cuna (gratuito). Qui sono presenti alcune bancarelle che vendono gadget, qualche stand gastronomico nonché la biglietteria ufficiale delle Grotte. Se disponete già del biglietto elettronico, potete bypassare questo step. Il parcheggio La Cuna dista circa 1300 km dalle grotte stesse; potete, quindi, raggiungerle a piedi (il percorso è, almeno inizialmente, in salita) oppure tramite una navetta. Il giorno della nostra visita (fine giugno 2020), tuttavia, il servizio navetta non era disponibile causa restringimenti dovuti al Covid. La seconda possibilità è quella di lasciare l’auto al successivo parcheggio sulla strada, ossia quello di San Vittore di Genga (di fianco al cimitero); quest’ultimo dista soli 600 metri dalle Grotte ed è anch’esso completamente gratuito (ma più piccolo del precedente).
Il percorso classico è adatto anche a famiglie con bambini; non è l’ideale, invece, per gli anziani o per persone con problemi deambulatori, vista la massiccia presenza di scalini.
Non è necessario nessun particolare abbigliamento tecnico; tenete conto, però, che è vivamente consigliato indossare scarpe chiuse e comode. Come vi dicevo, il percorso si snoda interamente su passerelle; tuttavia, l’ambiente è molto umido, il pavimento spesso bagnato e il rischio di scivolare non va sottovalutato. Tenete anche conto che la temperatura nelle grotte è di 13-14 °C costanti, estate e inverno. Sappiatevi regolare di conseguenza per l’abbigliamento.
Le Grotte di Frasassi al tempo del Covid
Una volta che arriverete all’ingresso delle grotte, vi misureranno la temperatura; se questa dovesse risultare ripetutamente superiore ai 37,5 °C, non vi sarà possibile effettuare la visita e sarete invitati a lasciare l’ingresso.
L’obbligo di indossare la mascherina vige per tutta la durata della visita.
Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale. I biglietti sono acquistabili, invece, sulla piattaforma Ticketone a questo link. Ricordate che, al momento dell’acquisto, dovrete scegliere data e orario; inoltre, se siete soci CAI come me, avete diritto all’ingresso ad un prezzo ridotto.
Il Tempio del Valadier
Dopo le Grotte di Frasassi, ci attendeva il Tempio del Valadier. Non conoscevo assolutamente questo luogo, se non per alcune foto in cui mi era capitato di imbattermi sui social. E’ stata Chiara, anche questa volta, a proporre una visita qui. Col senno del poi, trovo sia incredibile che questo Tempio sia così poco conosciuto rispetto alle Grotte. Del resto neppure noi, durante la nostra prima visita, l’avevamo tenuto in considerazione.
Il Tempio si trova sul versante destro della Gola di Frasassi arrivando dalle Grotte – che si trovano a pochissimi chilometri. Si tratta di un tempio di forma ottagonale collocato letteralmente all’interno di una grotta. Il Tempio fu fatto costruire per ordine di Papa Leone XII sulla base di un progetto dell’architetto Giuseppe Valadier. Proprio accanto al Tempio sorge l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, dall’architettura semplice ma dagli interni in parte scavati nella roccia viva. Si dice che si trattasse di un monastero di clausura di monache benedettine.
Per arrivare al Tempio dovrete affrontare un percorso in salita di circa 750 metri. Il tragitto non è lungo ma la pendenza è considerevole. Tuttavia, una volta giunti a destinazione, le vostre fatiche saranno abbondantemente ripagate. Non so se, come me, credete nelle sensazioni che luoghi, oggetti e persone generano in noi di primo acchito, senza una ragione razionale. Ecco. Il Tempio del Valadier è uno di quei luoghi che infondono immediatamente energia positiva, pulita. E’ un’oasi di quiete e di pace immersa tra le rocce ma anche nel verde della lussureggiante vegetazione della gola. Io e Chiara abbiamo giovato, poi, di un grande regalo: la fortuna di visitare questa meraviglia incastonata nella pietra in completa solitudine. Mezz’ora di assoluto silenzio in cui eravamo le uniche visitatrici di questo luogo magico. Un’esperienza incredibile.
Non dimenticate di percorrere la stradina che si snoda verso l’interno della grotta, alle spalle del Tempio. Da qui si gode di una prospettiva magica sull’edificio ottagonale che sembra, realmente, essere stato fuso nella roccia.
Il Tempio del Valadier ospita anche uno dei più importanti presepi viventi delle Marche. Avendolo visitato in estate, immerso nel verde rigoglioso, fatico ad immaginarmelo durante la stagione invernale; sono sicura, però, che conservi inalterato, in qualunque periodo dell’anno, il suo fascino di luogo di culto, di quiete e di straordinaria bellezza.
Informazioni utili sul Tempio del Valadier
Se decidete di raggiungere il tempio in auto, tenete conto che il parcheggio a disposizione ha un numero di posti davvero ridotto – si trova in corrispondenza del cartello “Presepio vivente” sulla strada principale. Molti turisti, di conseguenza, si abbandonano alla sosta selvaggia ai lati della strada. Dal piccolo parcheggio in poi potrete proseguire solo a piedi, affrontando la salita di cui vi parlavo prima. Se non doveste riuscire a parcheggiare in corrispondenza dell’area di sosta, potreste pensare di lasciare l’auto al parcheggio di San Vittore di Genga e arrivare qui a piedi (la distanza è di circa 2,5 chilometri, ai quali dovrete poi sommare i 750 metri in ripida salita per raggiungere il tempio).
Secondo le informazioni che abbiamo reperito, il Tempio del Valadier risulta essere sempre aperto. Personalmente vi consiglio, tuttavia, di contattare la Proloco di Genga prima di recarvi al Tempio, come abbiamo fatto noi (cliccate qui per accedere alla loro pagina Facebook con tutti i contatti).
L’ingresso al Tempio e all’eremo è completamente gratuito e, nonostante l’emergenza Covid, non è prevista nessuna particolare regolamentazione in fase di ingresso, se non quella di indossare la mascherina in caso di visita all’interno dei due edifici di culto.
Le informazioni sulla nostra visita alle Grotte di Frasassi e al Tempio del Valadier finiscono qui. Un ringraziamento speciale alla mia compagna di viaggio è più che dovuto; senza di lei mi sarei probabilmente persa due veri gioielli delle Marche nonché un’esperienza davvero indimenticabile.
Un abbraccio, viaggiatori ♥
“Viaggiare, per me, significa essere in continuo movimento e godere appieno di ogni respiro. E non potrei mai rinunciare a questa sensazione.”