E’ proprio vero. A volte abbiamo dei piccoli gioielli vicinissimi a noi e non ce ne curiamo. Saliamo su aerei, traghetti, treni per raggiungere destinazioni lontane e diamo per scontato, senza rendercene conto, che quello che si trova a pochi chilometri dalle nostre abitazioni sarà disponibile per sempre.

Io ero la prima ad abbracciare questa teoria. Poi, nei mesi di quarantena, improvvisamente, mi sono resa conto di quanto mi stessi sbagliando.

Certo, restando vicini a casa viene a mancare l’incontro con una cultura differente che molti ricercano nel viaggio. Manca la sorpresa dei nostri occhi nel posarsi su paesaggi e scene di vita completamente diversi dai nostri. Manca lo stupore dell’assaggio, per la prima volta, di un sapore sconosciuto.

labirinto masone ricci

Eppure, le attrattive più vicine hanno tanti aspetti positivi da non sottovalutare. Primo fra tutti, il risparmio di tempo. Niente tragitti lunghissimi ed estenuanti. Niente problemi di ritardi o mezzi di trasporto stipati. Niente penosi viaggi con valigie pesantissime al seguito. Mica male se consideriamo che, a volte, capita di aver bisogno proprio di questo: di facilità e rapidità di pianificazione. E di relax – anche per la mente.

Dopo due mesi chiusa tra le mura domestiche, anche solo l’idea di poter camminare nelle campagne dietro casa mi sembrava un regalo enorme. Figuratevi la mia gioia quando, la scorsa domenica, ho avuto la possibilità di prendere l’auto, guidare per qualche minuto e visitare una delle attrattive più conosciute e particolari della mia zona.

Venite con me, vi porto in gita tra le canne di bambù del Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci.

Il Labirinto della Masone: gita tra le canne di bambù

Cenni storici

Il Labirinto della Masone è un’opera voluta e finanziata da Franco Maria Ricci, editore e grafico di origini genovesi, nato e cresciuto a Parma. Dal 2005, Franco Maria Ricci si occupa della progettazione di questo enorme labirinto a Fontanellato, in provincia di Parma, in prossimità della sua tenuta. La sua pianta a stella copre 7 ettari di terreno; al centro si trovano una cappella a forma piramidale, alcuni edifici che ospitano l’intera collezione d’arte di Ricci, nonché una biblioteca, spazi per mostre temporanee e altre strutture turistiche. La particolarità di questo parco culturale è l’utilizzo del bambù al posto delle siepi nella creazione del labirinto.

goccia labirinto masone ricci
labirinto masone bambu

Perché proprio il bambù?

Franco Maria Ricci si è appassiona alle piante di bambù in un vivaio della Provenza e decide di piantarne alcuni esemplari nel giardinetto della sua casa milanese. Si innamora, così, di questa pianta così poco usata in Occidente; ne apprezza l’eleganza, la rapidità di crescita, l'”altruismo” – il bambù ha un’elevata capacità di assorbimento di anidride carbonica e rilascia ingenti quantità di ossigeno all’ambiente. Da qui nasce l’idea di utilizzare proprio questa pianta per il suo labirinto nel cuore della Pianura Padana. Vengono così utilizzati 200.000 esemplari di bambù appartenenti a 20 specie diverse che rendono quello di Fontanellato il più grande labirinto di bambù al mondo.

L’esperienza

All’ingresso del Labirinto vi verrà chiesto di indossare un braccialetto sopra il quale troverete un numero di telefono da chiamare nel caso in cui non riusciste a trovare l’uscita. Penso che questa evenienza sia abbastanza improbabile, ma devo ammettere che quel numerino attaccato al mio polso mi ha reso molto più serena nell’affrontare la mia avventura 🙂

braccialetto labirinto masone

Diversi punti del labirinto sono contrassegnati da pannelli numerati. In questo modo potrete avere un’idea di dove vi trovate guardando la mappa e, soprattutto, di quante volte passerete nel medesimo punto senza volerlo 😉

In varie zone del labirinto sono presenti opere d’arte create con il bambù. Perdersi diventa, quindi, quasi un gioco per non tralasciare nemmeno uno dei “regali” disseminati sul percorso.

labirinto masone ricci
goccia labirinto masone

Una volta trovata l’uscita, visitate la piccola cappella a forma piramidale e salite sulla torretta da cui si gode di una miglior vista sul labirinto.

Dulcis in fundo, non perdetevi il museo che ospita l’intera collezione di opere d’arte di Franco Maria Ricci e la sua biblioteca.

Il Labirinto della Masone ospita anche un Bistrot, un Café e una Gastronomia Parmigiana.

Qualche dritta

Tenete conto del fatto che, al momento, gli ingressi al Labirinto sono contingentati causa emergenza Covid. E’ fortemente consigliato, quindi prenotare l’ingresso in maniera preventiva sul sito del Labirinto della Masone. Il mio consiglio spassionato è quello di optare per le prime fasce orarie disponibili del mattino; questo vi permetterà di godervi il labirinto con maggiore silenzio e calma, prima che l’afflusso di turisti diventi eccessivo. Inoltre, non sottovalutate l’umidità che si crea nelle ore più calde sotto le piante di bambù. Uomo avvisato……. 😉  

labirinto della masone

Infine, ricordate che per tutto il mese di giugno l’ingresso al Labirinto e al Museo è acquistabile ad una tariffa scontata. Potete scegliere una data qualsiasi (non obbligatoriamente a giugno) e comprare sin da ora il vostro biglietto risparmiando qualche euro.

Questa gita è ideale anche per famiglie con bambini, anziani e disabili, in quanto l’intera area del labirinto è completamente priva di barriere architettoniche.

Dove fermarsi a pranzo/cena

Infine, prima di tornare verso casa, non dimenticate che vi trovate nelle terre parmensi. Se ve ne andate senza mangiare, COMMETTETE PECCATO. A tre minuti dal Labirinto della Masone si trova la Trattoria di Casalbarbato, che vi consiglio caldamente. Si tratta di una piccola trattoria a conduzione familiare con ottimo cibo tipico della cucina parmigiana. Non perdetevi la torta fritta con i salumi, i tortelli declinati in mille versioni e le ottime proposte di carne.

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trattoria casalbarbato

Per concludere, una bella ammissione di colpa. Il Labirinto della Masone ha aperto nel maggio del 2015 e si trova a dieci minuti da casa mia. Io l’ho visitato per la prima volta solo due giorni fa. Insomma, dovevo farmi perdonare e questo articolo era più che dovuto, non trovate?!?!

Un abbraccio, viaggiatori!

Il labirinto è un percorso dell’anima, un perdersi per ritrovarsi. Oggi l’idea di smarrirci genera timore e angoscia. Il percorso all’interno del mio labirinto dovrebbe invece servire a ritrovare la serenità, il silenzio, se stessi.

(Franco Maria Ricci)